21 Aprile. Riunione presso la Regione Lazio.
Venerdi 21 aprile, presso la Regione Lazio, si è
tenuta una riunione tra istituzioni e cittadini
riguardo alla sistemazione idraulica dell’area
interessata da ripetuti straripamenti del fiume Marta
e dei corsi d’acqua ad esso adiacenti. Tranne i
progettisti del porto turistico che hanno partecipato
in rappresentanza del Comune di Tarquinia, tutti i
presenti hanno collaborato per giungere ad un accordo
per una celere ed efficace messa in sicurezza della
zona. Tali progettisti hanno, infatti, difeso gli
interessi dei proprietari dei terreni su cui dovrebbe
essere costruito suddetto porto i quali stanno
impedendo l’accesso ai tecnici incaricati dalla
Regione di eseguire i sondaggi preliminari. Marco
Acciari dell’Assessorato all’Ambiente ha caldeggiato
una soluzione condivisa ma ha garantito che, se coloro
che stanno ostacolando la realizzazione di un’opera di
pubblica utilità perseguiranno in tale atteggiamento,
la Regione sarà costretta ad intervenire con un
provvedimento di urgenza.
Durante la riunione, i tecnici incaricati dalla
Regione hanno sottolineato la necessità di effettuare
una puntuale campagna di sondaggi e l’ing. Mele
dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (Ardis)
ha spiegato che la sospensione del bando di gara del
primo lotto del precedente progetto, dovuta dalla
mancanza di certezze sui finanziamenti del secondo
lotto, non creerà ritardi, in quanto, come ha
assicurato Marco Acciari, il nuovo progetto di
arginatura, prevede un tempo di esecuzione dimezzato
rispetto al precedente (350 giorni invece di 700).
Tale progetto sarà pronto entro il 23 maggio. Acciari
ha, inoltre, affermato che “a fine maggio, inizio
giugno, il Consorzio di bonifica della Maremma Etrusca
comincerà a lavorare per riportare il Marta alle
sezioni che aveva nel ‘67”, questo intervento eviterà
straripamenti a breve termine.
Per un’opportuna progettazione dell’arginatura, la
Regione si sta avvalendo della collaborazione di due
illustri professionisti: il prof. Remedia
dell’Università degli Studi de L’Aquila e il Prof.
Napolitano dell’Università degli Studi de La Sapienza.
Ci sarà un’attenta valutazione critica e, dove
possibile, saranno tenuti in considerazione i rilievi
fatti dai tecnici che rappresentano i cittadini.
In particolare, l’ing. Franceschetti, specializzato in
idraulica fluviale, incaricato dal Comitato “Marina
Velka senza fango” e l’ing. Agricola, che studia da
decenni la dinamica del fiume Marta, hanno dato la
loro disponibilità a collaborare con i tecnici della
Regione. Hanno chiesto che il progetto di arginatura
sia realizzato in modo coordinato con la risagomatura
dell’alveo ad opera del Consorzio di Bonifica, che si
tenga conto del parametro di vivibilità, cercando
soluzioni affinché si possa abbassare l’altezza degli
argini (che potrebbero arrivare a cinque metri di
altezza), che si valuti la questione delle
infrastrutture idriche (rete fognaria e rete di
scorrimento delle acque piovane), dei torrenti e dei
fossi in un ottica globale e non parcellizzata.
Entrambi hanno sollevato la questione del Torrente del
Torrone e del Fosso dei Giardini, la cui non adeguata
manutenzione è tra le cause dei fenomeni alluvionali.
Marco Acciari ha spiegato che attualmente non ci sono
i fondi per progettare una sistemazione idraulica
complessiva ma si è reso disponibile a valutare le
proposte in tal senso, magari ricorrendo ad una
collaborazione con il Ministero dell’Ambiente che
permetterebbe di avere nuovi finanziamenti.
La riunione si è conclusa con la comunicazione che, il
19 aprile scorso, nelle casse del comune di Tarquinia,
sono stati versati 300.000 € e 250.000 €. Tali somme
fanno parte degli stanziamenti per i danni causati
alle infrastrutture, dalle alluvioni del 2004 e del
2005, che saranno depositati ratealmente e che
ammontano a oltre 2 milioni di euro. Il Comitato
“Marina Velka senza fango” si augura che il Comune si
attivi celermente affinché tali importi siano
utilizzati per sistemare Marina Velka e Tarquinia Lido
che, a cinque mesi dall’ultima alluvione, versano in
uno stato di totale abbandono.
Dott.ssa Elena Maria Scopelliti
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