CITTADINI LASCIATI SOLI CON IL FANGO
Nonostante il comunicato trovato oggi, 25 novembre, su una testata giornalistica on line, nella zona alluvionata le case sono ancora piene di fango e non è presente alcun aiuto mandato dalle autorità competenti. Le persone presenti in loco hanno informato il comitato che sono presenti solo alcune autospurgo di ditte private che prestano la loro opera a pagamento ed una piccola attrezzatura, affittata dall'amministratore di un condominio.
Le uniche persone che hanno prestato in modo efficiente la loro opera nella zona durante il dopo alluvione, svuotando alcuni tombini e attivandosi con altri interventi urgenti, sono stati i Carabinieri che autonomamente hanno deciso di aiutare gli alluvionati. Il comitato desidera ringraziare il comando Stazione dei Carabinieri di Tarquinia, il Comando Compagnia di Tuscania e i Volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Viterbo.
La situazione rimane tuttavia grave: non solo le case dei non residenti, ma anche le case dei residenti sono ancora ben lontane dall'essere agibili.
LETTERA ALLA PROTEZIONE CIVILE. Oggi,
23 novembre, visto che la situazione nelle zone alluvionate è ancora molto lontana dall'essere tornata alla normalità, il Comitato ha inviato una lettera (
Scarica la lettera >>) alla Protezione Civile di Tarquinia e al dipartimento della Protezione Civile del Lazio per sollecitarne l'intervento. A causa dell'enorme quantità di fango presente le case sono ancora ancora inagibili. Perchè gli organi competenti non hanno provveduto LORO a chiamare la Protezione Civile affinchè fosse presente con mezzi e forze adeguati alle necessità? Perchè i cittadini sono stati lasciati soli a nuotare nella melma ?
Dopo l'alluvione i cittadini si sentono abbandonati. Molte persone hanno chiamato il Comitato per denunciare la grave situazione delle loro case. Stanno spalando il fango ma non sanno dove metterlo, ne' sanno dove far defluire l'acqua, visto che i tombini sono intasati.
Una signora di Marina Velka si è informata, telefonando alla direzione della Protezione Civile a Torino. Il funzionario con cui ha parlato si è detto scandalizzato della situazione e le ha consigliato di scrivere una lettera aperta, con una racconta di firme e di inviarla alla Prefettura e alla Procura della Repubblica affinchè venga aperta un'inchiesta. Le è stato spiegato, infatti, che la Protezione Civile aiuta i cittadini nel dopoalluvione, ANCHE per togliere il fango se necessario. Pare, però, che debba essere il Comune a coordinare la Protezione Civile che a sua volta, se necessario, raduna i volontari da tutta la regione. In questo caso però, il responsabile del Comune non ha ritenuto opportuno farlo. Alcune autospurgo sono intervenute ieri per aspirare il fango, ma solo in alcune abitazioni. Il Comune ha fatto sapere che non interverrà ulteriormente per aiutare gli alluvionati, quindi, da oggi, chi ha necessità di togliere il fango, magari per poter entrare in casa, E' COSTRETTO A FARLO A PROPRIE SPESE, pagando profumatamente delle ditte private della zona.
Durante la manifestazione sarà indetta una raccolta di firme per denunciare la situazione.
ESTRATTI DAL SITO DELLA PROTEZIONE CIVILE www.protezionecivile.it
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IL SERVIZIO NAZIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE.
Il sistema che si è costruito è basato sul principio di sussidiarietà.
Il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio. Quando si verifica un evento calamitoso, il Servizio nazionale della protezione civile è in grado, in tempi brevissimi, di definire la portata dell'evento e valutare se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte.
In caso contrario si mobilitano immediatamente i livelli provinciali, regionali e, nelle situazioni più gravi, anche il livello nazionale, integrando le forze disponibili in loco con gli uomini e i mezzi necessari. Ma soprattutto si identificano da subito le autorità che devono assumere la direzione delle operazioni: è infatti evidente che una situazione di emergenza richiede in primo luogo che sia chiaro chi decide, chi sceglie, chi si assume la responsabilità degli interventi da mettere in atto. Nei casi di emergenza nazionale questo ruolo compete al Dipartimento della Protezione Civile, mentre la responsabilità politica è assunta direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri." da
www.protezionecivile.it/sistema/index.php
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Legge 24 febbraio 1992, n. 225
Istituzione del servizio nazionale della protezione civile
ART.3. Attività e compiti di protezione civile
1.Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione e prevenzione delle varie ipotesi di rischio, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed ogni altra attività necessaria ed indifferibile diretta a superare l'emergenza connessa agli eventi di cui all'articolo 2.
2. La previsione consiste nelle attività dirette allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio soggette ai rischi stessi.
3. La prevenzione consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi di cui all'articolo 2 anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione.
4. Il soccorso consiste nell'attuazione degli interventi diretti ad assicurare alle popolazioni colpite dagli eventi di cui all'articolo 2 ogni forma di prima assistenza.
5.
Il superamento dell'emergenza consiste unicamente nell'attuazione, coordinata con gli organi istituzionali competenti, delle iniziative necessarie ed indilazionabili volte a rimuovere gli ostacoli alla ripresa delle normali condizioni di vita.
6. Le attività di protezione civile devono armonizzarsi, in quanto compatibili con le necessità imposte dalle emergenze, con i programmi di tutela e risanamento del territorio."
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www.protezionecivile.it/cms/view.php?dir_pk=41&cms_pk=137
Il comitato invita tutti coloro che hanno subito danni nel comune di Tarquina ad aderire alla Manifestazione indetta per Sabato 26 novembre, alle ore 10, sotto al comune di Tarquinia e a diffonderne la notizia.
Chi ne ha la possibilità, è pregato di stampare il volantino e distribuirlo. FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE!
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